Le prime serate della kermesse letteraria “Di Villa in villa” a Porto San Giorgio (FM)

La kermesse letteraria-musicale “Di Villa in villa” ideata da Nunzia Luciani e patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Fermo e dal Comune di Fermo è stata inaugurata lo scorso 25 giugno a Fermo a Palazzo Caffarini Sassarelli (Prefettura) con una serata dal titolo “Passato, presente e futuro delle missioni internazionali di pace” al quale hanno preso parte eminenti rappresentanti del mondo diplomatico del nostro Paese.

Le prossime due tappe della rassegna “Di Villa in villa” si svolgeranno entrambe a Porto San Giorgio secondo questo programma. Giovedì 17 luglio nell’affascinante cornice di Villa Bonaparte il critico d’arte e insegnante Nunzio Giustozzi terrà una serata dal titolo “Mostri, creature fantastiche della paura e del mito” che sarà allietata dalla performance pittorico-visiva dell’artista Cristina Lanotte, da una taiko performance e dalla presenza dello scultore Imelde Corelli Grappadelli.

A seguire, la settimana successiva, al Parco La Cascina si terrà la presentazione un evento dal titolo “La cucina arancione: la scrittura di riflessione” in cui la scrittrice e recensionista Susanna Polimanti presenterà il libro dell’autore jesino Lorenzo Spurio. L’autore risponderà alle domande dell’intervistatrice e Daniela Agostini (interprete, attrice teatrale) reciterà alcuni brani del suo libro. Gli intermezzi musicali di questo evento saranno di Federico Bracalente (violoncello), Eleonora De Angelis (pianoforte). In questo caso seguirà un rinfresco dopo lo spettacolo.

Entrambe le serate saranno presentate da Gian Vittorio Battilà e l’orario di inizio di entrambi gli appuntamenti è le 21,15.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito della kermesse e al suo profilo Facebook.

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La cucina arancione

sabato 17 maggio 2014, ore 17:00 – Civitanova Marche (MC)

Presentazione del libro “La cucina arancione” di Lorenzo Spurio
(TraccePerLaMeta Edizioni, 2013)

Biblioteca Comunale “S. Zavatti”
viale Vittorio Veneto 124 – Civitanova Marche

Coordina la presentazione alla presenza dell’evento:
VINCENZO PREDILETTO (giornalista free lance)

Interverranno:
Susanna Polimanti (scrittrice e recensionista)

Letture di:
Daniela Agostini (attrice)

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Sarà presente l’autore.
La S.V. è invitata a partecipare.

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La cucina arancione

La cucina arancione

Ma guarda un po’! Questi racconti raccolti attorno alla Cucina Arancione stanno insieme tenuti da un filo sottile, quello che intercorre tra un regista e i suoi attori, o tra un allenatore e la sua squadra.

E’ vero, può sembrare una provocazione, e nemmeno delle più gradite in certi casi: potrebbe fare pensare che l’autore si nasconda così bene dietro ai suoi stili che magari non ne conosce nemmeno uno. O, per essere più preciso, che magari non si riconosce nemmeno in uno. Invece, fortunatamente, non è questo il caso, perché siamo difronte ad uno scrittore, a noi ben conosciuto, che intraprende varie strade sulle basi uno studio metodologico molto serio e puntuale.

Lorenzo Spurio chi è? E’ essenzialmente uno studioso, un ricercatore, un saggista, un operatore culturale. Ma della sua preparazione accademica noi apprezziamo subito, nella Cucina Arancione, la grande abilità di “switchare” da un registro all’altro, la furbizia nell’incatenare il lettore con incipit brucianti e conclusioni straordinarie, l’eleganza con cui le scene si preparano, si sviluppano, si concatenano l’una all’altra, in modo logico, consequenziale e talvolta perfino meccanico.

Le storie di Spurio sono storie essenzialmente di disagio, di difficoltà, di stramberie. Sono storie di persone che difficilmente riescono a scrivere la propria storia, sono storie di gente alla rinfusa, di bric-à-brac, di desolazioni e dolori, di inettitudini, di anime senza qualità. Si potrebbe tentare di trovare attenzione, carità, affetto verso i protagonisti delle stravaganti avventure quotidiane di Spurio. Ma non è così. Le storie si dipanano quasi sempre senza partecipazione alcuna da parte dell’autore. Non ama né disprezza i suoi personaggi, non li prende in giro, non prova affetto o derisione verso di loro. Solo in un caso (in una lunare fantascientifica storia che il lettore non avrà fatica a rintracciare nel libro) l’autore appare con una morale, con una idea che vuole esporre, con una partecipazione che spiega e dà un senso al tentativo patetico di raggiungere l’immortalità attraverso l’ibernazione.

Per il resto, quel che sorprende del libro è proprio la freddezza degna dei migliori naturalisti francesi, specie quando non si facevano prendere dai sentimenti e si lasciavano invece trascinare dal delirio di spiegare per forza una loro tesi, più o meno meccanicistica. In questo, senza dubbio Spurio è erede proprio dei naturalisti francesi (e loro assimilati). Si ha in lui il massimo del realismo e il massimo del delirio, così che capita come nei romanzi di Balzac in cui ci perdiamo volentieri tra i calcoli dei franchi, le rendite e le pigioni, oppure come quando Zola, in un vero e proprio delirio e furore ideologico, parla di Parigi come parlerebbe dell’altra faccia della luna, solo come luogo dove potere sperimentare scientificamente i propri assunti e verificare se la tesi è esattamente quella presente in nuce agli inizi del racconto.

Senz’altro, a volere analizzare cocciutamente il realismo e l’attenzione estrema ai dettagli di cui Spurio fa gran profusione può sorgere il dubbio se tutti i particolari sono realmente tutti strettamente necessari alla trama. Può sorgere il dubbio se il lettore, a un certo punto, sia più interessato allo svolgimento onirico e furioso della concatenazione degli eventi oppure se gli piaccia perdersi nelle descrizioni estremamente visive delle case, degli esterni, dei paesaggi che Spurio ama.

Spurio è autore essenzialmente visivo, che però evita i rischi cui ho appena accennato mediante una grande attenzione alle motivazioni psicologiche che muovono i personaggi. Non c’è dubbio che niente o quasi appare lasciato al caso. Molti dei racconti presentati in questa antologia viaggiano sul doppio binario della traccia che si dipana mediante molti eventi e della spiegazione del perché delle scelte dei personaggi.

Si tratta di uomini liberi? La domanda non è di poco conto. E la potremmo rivolgere ai 25 lettori dai differenti gusti che si saranno imbattuti in questo libro. Perché, eccetto rari casi, proprio i protagonisti principali sembrano mossi da un fato inesplicabile, da un destino, spesso avverso, o comunque da una fissazione originaria, da un peccato originario che li porta via, li trascina dove, in fondo, loro stessi desideravano di sprofondare. Forse “Fili elettrici bluette” e “Scettico” sono i testi più esemplari di queste fissazioni, magari neanche molto innocue, mediante la creazione di anime diverse, emarginate, ma più che altro di anime (si possono nutrire grossi dubbi sugli altri protagonisti, spesso macchine messe in moto da un terribile e spietato autore che non garantisce loro se non scarsa autonomia). Si tratta di persone che sono fuori dal contesto: come si vede, ad esempio in questa frase emblematica di una situazione esistenziale, più ancora che psichica: “Il più delle volte si trattava di cose sensate anche se, però, erano fuori contesto”. Oppure “nominò l’asino di Buridano, il cubo di Rubik e la psicologia della Gestalt”.

Ecco, questi riferimenti ammucchiati l’uno sull’altro fanno riflettere sul tipo di società del quale Spurio è, in qualche misura, portavoce. Siamo nella società post-moderna, ops!, liquida, dove tutto è sostituibile, la storia, la geografia, gli amori e i disamori, la vita e la morte, la lucidità e lo sballo. Realmente, una scrittura pure così lucida (ripeto lucida e onirica, perché il tono è spesso stravolto come nei tentativi deterministici dei realisti francesi) raggela per le implicazioni sociologiche e per l’attenzione forte al fenomeno dell’ossessione. Forse, “Sofware di base” è il miglior esempio di questo prendere una idea e portarla fino alle estreme conseguenze, come in “L’alfabeto numerico”. Anche l’”Ordigno inesploso” esprime con grande chiarezza come una fissazione (la perdita della propria identità) possa tramutarsi in uno stile di vita. Mi pare che una influenza sia identificabile nel nostro Buzzati, che sviluppava logicamente da un fatto pratico, concreto, tutta una sua teoria sconvolgendo gli eventi e facendo loro assumere, nella apparente logicità, una visionarietà diffusa, fuorviante ed enigmatica. Qui, forse, il tema della malattia è troppo forte perché l’elemento fantastico (pur se ridotto a mero schema logico come spesso in Buzzati, con le conseguenti estremizzazioni) riesca a prevalere.

Spurio è, anche, non dimentichiamolo, anche un saggista e gli slanci troppo acuti della fantasia sono tenuti saldamente a freno da una argomentazione stringente, da una attenzione ai processi del pensiero, per storti che siano, facendoli parere perfino logici. Si arriva ad una coerenza, dentro il singolo racconto in tutto il volume, tra le premesse e le conclusioni. Ed a questo si arriva senza nulla levare alla grandissima varietà di intrecci, alla differenziazione di stili, alla capacità di percorrere non solo tematiche ma generi differenti.

In definitiva, un libro accattivante, inquieto, che forse trova le sue parti migliori quando l’autore si lascia prendere dal fluire della storia e riesce a ironizzare sulle stravaganze altrui. Quando parte con incipit fulminanti così: “A un certo punto mi accorsi che stavo sognando in arabo (mi hanno schedato)”, oppure quando in “Al negozio cinese” dice “Infatti una banana sola non fa compagnia (…) ma un casco di banane sì”. Probabilmente queste perle sono indispensabili in un tessuto connettivo in cui pare di assistere ad un franare continuo di rocce dalla sommità di una montagna. Sono quella ricchezza gratuita e non esplicativa che impreziosisce la storia e tiene l’autore a debita distanza, come un nascosto burattinaio.

PAOLO RAGNI
20 gennaio 2014

La cucina arancione
di Lorenzo Spurio

24.07.2013, 238 p., brossura
Curatore Spurio Lorenzo
ISBN 978-88-907190-8-0

TraccePerLaMeta Edizioni

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Giovedì 23 gennaio 2014 – ore 17:30 – Senigallia (AN)

Presentazione del libro “La cucina arancione” di Lorenzo Spurio
(TraccePerLaMeta Edizioni, 2013)

Con la collaborazione del Comune di Senigallia.

Biblioteca Comunale Antonelliana
Via O. Manni 1 – SENIGALLIA
Giovedì 23 gennaio 2014 – ore 17:30

Relatore: LUCA RACHETTA -scrittore e docente-
Interverranno: CINZIA PICCOLI -scrittrice-
MARIA GIANNETTA GRIZI -poetessa-

L’attore teatrale MAURO PIERFEDERICI leggerà brani scelti dell’Opera.

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Sarà presente l’autore.
La S.V. è invitata a partecipare.

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Presentazione dei libri:

Lettera ad una logopedista e Nel segno del mio andare
di Renato Pigliacampo

Biblioteca Comunale “Mozzi-Borgetti”
SALA CASTIGLIONI
Piazza Vittorio Veneto, 2 – macerata

20 dicembre 2013 – ore 17:30

Renato Pigliacampo, poeta, scrittore e saggista è professore di Psicopatologia del minorato sensoriale e di Laboratorio dei linguaggi per il sostegno nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’università di Macerata. Non udente dall’età di dodici anni a seguito di una grave forma di meningite, ha fatto della sua situazione di sordità una vera e propria battaglia personale e sociale. Formatosi nelle migliori scuole nazionali per non udenti, ha ricoperto varie volte incarichi di rappresentanza all’interno di enti e realtà provinciali e regionali legate al mondo audioleso. Attivissimo nel campo assistenziale con la fondazione di riviste specialistiche (Il Sordudente), circoli e nel campo letterario con un serio impegno rivolto nei riguardi dell’editoria e della partecipazione attiva per mezzo di incontri, dibattiti. Importantissimo il Premio di Poesia “Città di Porto Recanati” da lui stesso ideato e presieduto, uno dei maggiori della Regione.

Venerdì 20 dicembre alla Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale di Macerata si è tenuta la presentazione di suoi due libri. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale TraccePerLaMeta in sinergia con la rivista di letteratura “Euterpe” e il Patrocinio del Comune di Macerata. L’evento è stato condotto e presentato da me, assieme alla scrittrice e recensionista Susanna Polimanti. Hanno preso parte, inoltre, Donatella Del Medico (Interprete LIS) e Anna Menghi (Presidente ANMIC della provincia di Macerata).

L’evento si è svolto partendo da un breve excursus bio-bibliografico dell’autore per poi passare a soffermarsi con particolare attenzione su alcuni macro-temi che caratterizzano tutta la sua produzione letteraria. Il percorso è stato fatto ponendo l’importante produzione lirico-narrativa-critico-divulgativa di Pigliacampo all’interno di un preciso canone di riferimento, quello della letteratura italiana contemporanea, sottolineando come non solo la vasta produzione dell’autore sia interessante, pregevole e degna di essere divulgata, ma come abbia ricevuto nel corso della storia anche eminenti avalli letterari, risconti positivi e considerazioni critiche a firma di grandi autori del panorama letterario nazionale quali Diego Valeri, Cesare Zavattini o regionali quali Gian Mario Maulo, Rosa Berti Sabbieti, etc.

In Lettera ad una logopedista (pubblicato nel 1996, ma riproposto in una nuova edizione da Armando Editore nel 2012), Pigliacampo fonde con maestria generi letterari differenti (la lettera, il romanzo, l’autobiografia) e tratteggia il suo rapporto con il mondo del Silenzio a partire dalle prime traumatiche sedute dalla logopedista. Nel saggio l’autore non manca di osservare la mancata comprensione da parte della società nei confronti del disagio della sordità, la poca sensibilità del popolo, la condizione di emarginazione che conduce la conduce la comunità dei non udenti a rintanarsi in una sorta di nicchia dove il sentimento di solitudine non può che autoalimentarsi. Le pagine di Pigliacampo sono ricche di attestazioni di sdegno, di denuncia sociale e politica e tendono a rompere quell’aurea di buonismo e bieco pietismo che la massa costituzionalmente ha e mostra nei confronti di realtà che andrebbero invece avvicinate, coinvolte, integrate: “Vogliamo democrazia e valida gente./ Io la conosco nel mio mondo e/ voi dite “diversamente abile”./ Sono grandi persone/ vincitori di Dolore e Ostacoli/ combinati da voi per frenarli/ Non piegatevi fratelli”.

Vivida e continua, tanto nel saggio come nella raccolta di poesie Nel segno del mio andare, è la caratterizzazione dei luoghi dell’autore, di quella terra natia tanto amata alla quale, dopo viaggi per motivi di studio in cui si è definito “esiliato”, l’autore non può che riconoscere come nido, ma anche come tormento del suo colloquio intimo con il Silenzio.

Ed il monito che Pigliacampo trasmette con la sua poetica, con i suoi occhi vispi di un uomo che è sempre stato battagliero e che continuerà ad esserlo, è quello di “fare”, ma non con la semplice parola, bensì con i fatti, tenendo ben presente che non è tanto importante il tipo di linguaggio che utilizziamo nel rapportarci agli altri (verbale o non verbale, sonoro o visuale, della voce o della mani), ma il contenuto. Per dirla alla Pavese, dunque, “Le parole sono pietre”.

A volte, però, anche un semplice sguardo d’indifferenza, può esserlo.

Lorenzo Spurio

 

Presentazione dei libri:

Lettera ad una logopedista e Nel segno del mio andare
di Renato Pigliacampo

Biblioteca Comunale “Mozzi-Borgetti”
SALA CASTIGLIONI
Piazza Vittorio Veneto, 2 – macerata

20 dicembre 2013 – ore 17:30

Interverranno:
Lorenzo Spurio – Scrittore, critico letterario
Susanna Polimanti – Scrittrice, recensionista
Gino Pracchia – Interprete LIS
Anna Menghi – Presidente ANMIC Prov.le di Macerata

Per info: pigliacampo@cheapnet.it

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L’Associazione Culturale “Alchimie d’arte” con il Patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto

ORGANIZZA

la Presentazione del libro “La cucina arancione” dello scrittore jesino Lorenzo Spurio
(TraccePerLaMeta Edizioni, 2013)
sabato 23 novembre 2013 – ore 18:00
Sala della Poesia di Palazzo Bice Piacentini – San Benedetto del Tronto (AP) – città alta-
Via Consolato12

PROGRAMMA
Domenico Parlamenti (Presidente Ass. Culturale “Alchimie d’arte” e poeta) assieme a Sabrina Cava (giornalista) presenteranno l’autore e il libro.

INTERVERRANNO
Emilio Mercatili (poeta, critico letterario)
Susanna Polimanti (scrittrice, recensionista)
Giovanna Albi (scrittrice, recensionista)
Antonella Baiocchi (psicoterapeuta, criminologa e poetessa)
Daniela Agostini che farà delle letture dal libro.

Durante la serata esporranno le loro opere artistiche: Franca Fanni, Assunta Cassa, Giusy Gaetani, Valentina Paci e sarà presente il musicista Daniele Ferretti.

Info: pardo19@live.it – Cell. 328.5546583

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La cucina arancione

Presentazione libro:
“LA CUCINA ARANCIONE”
di Lorenzo Spurio
TraccePerLaMeta Edizioni, 2013

martedì 1° ottobre 2013

Bar L’Angoletto – Fabriano (AN)

Relatore:
Leonardo Animali

Interventi:
Maria Giannetta Grizi (poetessa dialettale marchigiana)
Giovanna Albi (docente e scrittrice)

Letture:
Laura Trappetti

La cucina arancione

La cucina arancione
Collana Oltremare – Narrativa
Lorenzo Spurio
24.07.2013, 238 p., brossura
Curatore Spurio Lorenzo
ISBN 978-88-907190-8-0
TraccePerLaMeta Edizioni

Scheda del libro e link per l’acquisto online:

www.tracceperlameta.org/tplm_edizioni/negozio/la-cucina-arancione-narrativa

Caffè L’angoletto, Piazza Quintino Sella
Fabriano (AN), lunedì 1° ottobre 2013, ore 19:00

 

Aper-attivo / Presentazione del libro “La cucina arancione” di Lorenzo Spurio
Conduce: Leonardo Animali
Interviene: Maria Giannetta Grizi (poetessa dialettale marchigiana)

Sarà presente l’autore.

La S.V. è invitata a partecipare.

Info: lorenzo.spurio@alice.it

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