GEI Awards 2015
Premiati quali eccellenze italiane: Claudio Del Vecchio, Amalia Ercoli Finzi, Gualtiero Marchesi, Bruno Vespa, Roberto Vittori. Premio speciale per Mario Cuomo
Ospite d’onore il Ministro Pier Carlo Padoan
New York, 16 aprile – Nell’elegante Grand Ballroom del Plaza Hotel di New York si e’ tenuto, ieri notte, il Gran Gala per celebrare il quarantesimo anniversario della fondazione del GEI – Gruppo Esponenti Italiani, l’organizzazione che raccoglie i rappresentati delle principali entità italiane che operano negli Stati Uniti.
Nel corso della serata, il presidente Caputo ha proceduto alla premiazione delle cinque personalità che hanno raggiunto l’eccellenza nei settori della loro attività dando un grande contributo all’immagine ed al prestigio dell’Italia nel mondo.
Nell’ordine Caputo ha consegnato, fra gli applausi dei presenti che gremivano la Grand Ballroom del Plaza, il “GEI AWARD 2015” a Claudio Del Vecchio, CEO di Brooks Brothers ed Executive Director di Luxottica, per il grande successo conseguito in Italia ed all’estero nel campo dell’imprenditoria; alla professoressa Amalia Ercoli Finzi, una delle massime esperte internazionali in ingegneria aerospaziale che ha dato un importante e decisivo contributo al successo del progetto Rosetta; al Maestro Gualtiero Marchesi, padre della moderna cucina italiana e fondatore di ALMA, per il grandissimo contributo dato all’affermazione della gastronomia italiana nel mondo; a Bruno Vespa, fondatore e conduttore della trasmissione televisiva Porta a porta, per aver portato il giornalismo italiano a livelli di eccellenza internazionale in una lunghissima carriera costellata da grandissimi successi ed al colonnello Roberto Vittori, il primo astronauta italiano che ha aperto la strada ad altri astronauti, dando grande risalto ad una eccellenza italiana in un settore di altissima tecnologia quale quello spaziale che continua con una astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, attualmente in orbita.
http://geinewyork.com/gei-awards/gei-awards-2015-40th-anniversary/
L’Appenzeller Museum è nato nel 2009 come museo etnografico di famiglia.
