museo_appenzellerL’Appenzeller Museum è nato nel 2009 come museo etnografico di famiglia.
Rapidamente si è espanso nello spazio e nella tipologia degli oggetti raccolti, anche grazie a numerose importanti donazioni.
Oggi copre, nelle sue varie sezioni, un’area di 300 mq con decine di migliaia di “pezzi”, che coprono i più svariati interesse, ed è ubicato nelle prestigiose ex scuderie del conte Puricelli a Lomnago.
E’ stato ideato e viene gestito dall’ingegner Liborio Rinaldi.
Il museo è oggetto di numerose visite da parte di privati, associazioni, scuole; su di esso sono stati fatti servizi da parte di La6, Rete 55 e recentemente da Varese News.
Nell’ampia corte si sono tenute rappresentazioni teatrali e si è svolto un raduno di Ferrari e auto d’epoca.

La Voce del Museo vuole essere un metodo veloce per raggiungere tutti contrabbandieri di cultura. Viene inviato mensilmente per e-mail.
Sul sito www.museoappenzeller.it viene creato un archivio storico con la possibilità di scaricare i singoli numeri.

Marzo 2015, anno III, numero 3

La Poesia del mese: PUNTE di Emanuele Marcuccio (pag.6)

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Comunicato stampa

TraccePerLaMeta Edizioni ha pubblicato Dipthycha 2. Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…,[1] opera critico-antologica su progetto e cura editoriale del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, ivi presente con trenta titoli e con le note critiche del poeta e critico letterario bresciano, Luciano Domenighini. Impreziosisce l’opera una postfazione a cura del noto poeta Antonio Spagnuolo.

Scrive Marcuccio nell’introduzione: «È trascorso poco più di un anno dalla pubblicazione della non solita Antologia poetica, Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…, ed eccomi a presentarvi un secondo Volume, Dipthycha 2. Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…

Dipthycha, termine derivato dall’originale latino diptycha (-orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico, la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo, in chiave poetica.

Un’Antologia critica, da me ideata e curata, innovativa nel suo genere, in cui ogni dittico poetico è seguito da una nota critica di Luciano Domenighini.

[…] Il progetto di Dipthycha 2 è nato quasi per caso, mai avrei pensato a dei commenti critici su dei dittici poetici a due voci; […] questo tipo particolare di dittico, da me ideato nel 2010 (grazie al primo intercorso con l’amica poetessa Silvia Calzolari), è davvero qualcosa di nuovo. Trattasi di una composizione di due poesie di due diversi poeti, scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica.

[…] Infine, una parola sulla foto di copertina che ho scelto. Essa ritrae una fanciulla magnificamente agghindata, che tiene con la mano sinistra un dittico e con la destra lo stilo alle labbra, un particolare del famoso affresco pompeiano del I sec. d.C., la cosiddetta Scriba o Saffo, conservato presso il Museo archeologico Nazionale di Napoli. Ritengo sia questa una meravigliosa sintesi immaginifica del presente lavoro, dallo stilo alle labbra si intuisce studio e dal dittico in mano scrittura: dunque, critica e dittici poetici, mutatis mutandis

Luciano Domenighini nella prefazione scrive: «[…] In questo libro commento ventisei dittici, in cui diciotto autori diversi si confrontano con testi poetici di Emanuele Marcuccio.

Compaiono poi tre dittici particolari: nel primo un testo di Marcuccio è accostato a un frammento del lirico greco Mimnermo da Colofone; nel secondo, su proposta di Marcuccio, si confrontano le liriche di due poetesse contemporanee, Maria Rita Massetti e Giusy Tolomeo; nel terzo, infine, il confronto è fra due maestri della poesia italiana, Carducci e Pascoli, dove il fattore di affinità riscontrato è la capacità di comprendere e descrivere la natura compenetrandosi in essa. Il magistero linguistico e compositivo dei due grandi poeti dimostra una volta di più che la qualità della forma letteraria è il fattore principe di traduzione, evidenziazione e di tutela dell’afflato ispirativo.»

Scrive Antonio Spagnuolo nella postfazione: «[P]regevoli ricami sono tutti gli accostamenti che Marcuccio riesce a costruire poesia dopo poesia, da Silvia Calzolari, con omaggio indelebile a Giacomo Leopardi, diversi per stile ma accomunati dall’eco di Recanati, a Ilaria Celestini, nel limpido e affettuoso dettato, a Ciro Imperato, nel vigoroso impeto civile, a Grazia Finocchiaro, nelle segrete emozioni della memoria, a Rosalba Di Vona, vivificante nel tratto intimistico, a Donatella Calzari, nella limpida espressività emotiva, ad Aldo Occhipinti, dalla suggestiva strofa cosmica, a Maria Rita Massetti, dall’ampio respiro corale, a […] Grazia Tagliente, negli occasionali frammenti di rime e nella ricca sequenza di metafore, a […] Anna Alessandrino, fra il tempo inteso come sequenza e il sogno come elemento verginale, a Lorenzo Spurio, con la sua imprevedibile incisione musicale.

[…] Febbrile e singolare modernità di accostamenti, offerta dalla capacità immaginativa del palermitano, poeta dal multiforme profilo e dalla instancabile volontà di sperimentazione.

Infine, scrive Francesco Martillotto nella quarta di copertina: «[…] In quest’antologia critica i temi che accomunano i dittici sono svariati: da quelli sociali e civili ai sentimenti, da quelli in cui si contemplano natura e creato a quelli pertinenti la sfera intimistico-riflessivo-filosofica. Viene indagata in queste corrispondenze, con moduli espressivo-linguistici eterogenei e personali, la memoria culturale e collettiva nel suo complesso, partendo da topoi comuni (intesi con Curtius come “unità tematiche” che hanno attraversato e unificato la letteratura occidentale), andando al di là di “distanze” e “tempo” e creando, come scrive Emanuele Marcuccio, “stupore e meraviglia”.»

In questa non solita opera critico-antologica sono presenti poesie di Emanuele Marcuccio, Silvia Calzolari, Ilaria Celestini, Ciro Imperato, Grazia Finocchiaro, Rosalba Di Vona, Donatella Calzari, Aldo Occhipinti, Marzia Carocci, Lorenzo Spurio, Francesco Arena, Maria Rita Massetti, Giorgia Catalano, Giusy Tolomeo, Grazia Tagliente, Rosa Cassese, Daniela Ferraro, Antonino Natale, Anna Alessandrino, Teocleziano Degli Ugonotti.

[1] D’accordo con tutti gli autori presenti nell’antologia, si procederà per via privata alla devoluzione dell’intero ricavato delle vendite a AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), non essendo stato possibile inserire la notizia della devoluzione all’interno del libro, così come si è già proceduto con il primo volume, Dipthycha (Photocity Edizioni, 2013).


Il ricavato delle vendite di Dipthycha 2 è stato interamente devoluto ad AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla. L’accredito è stato effettuato a favore della FISM (la fondazione che si occupa di raccogliere le donazioni inviate ad AISM).

Dipthycha 2_ric_bonifico_AISM


134_Dipthycha2_900TITOLO: Dipthycha2
SOTTOTITOLO: Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…
AUTORE: Emanuele Marcuccio e AA.VV.
CURATORE: Emanuele Marcuccio
EDITORE: TraccePerLaMeta Edizioni
GENERE: Poesia
PAGINE: 184
ISBN: 978-88-98643-25-7
COSTO: 12 €

Link diretto alla vendita

Comunicato stampa

Esce nel Gennaio 2014 Anima di Poesia, seconda silloge poetica del palermitano Emanuele Marcuccio[1] con le Edizioni TraccePerLaMeta. La silloge raccoglie le poesie degli anni 2008-2013, è aperta da una prefazione curata dal poeta e critico letterario, Luciano Domenighini, e chiusa da una postfazione curata dalla scrittrice e critico letterario, Natalia Di Bartolo.

Completa l’opera, una quarta di copertina curata dallo scrittore e critico letterario, Lorenzo Spurio, che all’Autore nel 2013 ha dedicato una monografia.

Il poeta palermitano Emanuele Marcuccio con Anima di Poesia giunge alla sua seconda silloge poetica, dopo la felice esperienza di aforista e di curatore di una ricca antologia, Dipthycha, il cui ricavato è stato destinato a una lodevole causa umanitaria in difesa della ricerca di una malattia grave, insidiosa e poco conosciuta quale è la sclerosi multipla.

Una raccolta di liriche variegate che spaziano dall’incondizionato fascino verso il mondo classico ad un nuovo e interessante formalismo dove è l’oculatezza sintattica a governare. Sfogliando Anima di Poesia, che si compone di varie poesie di chiaro intento civile, motivate o ispirate da qualche fatto o condizione che riguarda l’uomo in quanto parte del gruppo sociale, il lettore si troverà rispecchiato in molte delle ansie del poeta, che sono quelle della nostra epoca.

Con un registro per lo più asciutto, ma sempre appropriato e propedeutico alla resa in versi della coscienza del poeta, Marcuccio con quest’opera ci affida le chiavi dello scrigno inarrivabile dell’ “anima della poesia”. Un’utopia che si realizza, grazie alla Parola.

(dalla quarta di copertina di Lorenzo Spurio)

 


[1] Emanuele Marcuccio (Palermo, 1974) ha conseguito la Maturità Classica nel 1994. Si occupa di poesia (ha pubblicato la silloge poetica Per una strada, SBC Edizioni, 2009, ha ideato e curato una non solita antologia poetica, Dipthycha, Photocity Edizioni, 2013, che lo vede presente con ventuno titoli, in dittico di uguale tema, con altrettante poesie di autori vari) e di aforismi (ha pubblicato la silloge di aforismi e pensieri vari, Pensieri minimi e massime, Photocity Edizioni, 2012).

115_Anima_di_Poesia_Emanuele_Marcuccio900

Anima di Poesia

Collana Indaco – Poesia
Emanuele Marcuccio

27.1.2014, 80 p., brossura
Curatore Spurio Lorenzo
ISBN 978-88-98643-08-1

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Cabina Teatrale, Firenze, 15 novembre 2013

Presentazione dell’antologia poetica “Dipthycha” ideata e curata dal poeta palermitano Emanuele Marcuccio

Relatori:

Lorenzo Spurio
Iuri Lombardi

Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…

Emanuele Marcuccio e AA.VV.

Settembre 2013, 90 p., brossura
ISBN 9788866824749

Editore: Photocity.it

EmanueleMarcuccioDipthycha

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giovedì 3 ottobre 2013, dalle ore 21.00
Radio Italia Uno

Emanuele Marcuccio e Luciano Domenighini

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A partire da giovedì 3 ottobre 2013, dalle ore 21.00, su Radio Italia Uno avrà inizio una nuova trasmissione culturale condotta da Giorgia Catalano e Giorgio Milanese. La programmazione è prevista per ogni primo giovedì del mese. Gli autori che fossero interessati a partecipare con proprie liriche o racconti brevi, possono contattarci al seguente indirizzo mail:

radioitaliaunolisolachenonce@yahoo.it

Riceverete indicazioni su che cosa fare per essere presentati in trasmissione. E… se vi fa piacere, diventate fan della nostra pagina, così potrete sempre essere aggiornati sui contenuti delle varie puntate. Buon ascolto ed un affettuoso abbraccio!

Amici della nostra trasmissione “L’isola che non c’è” sono Giorgio Milanese Presidente del Club dei Cento di Radio Italia Uno, co-conduttore con Giorgia Catalano della nuova trasmissione che ha visto il suo esordio giovedì 3 ottobre alle ore 21. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso un parere favorevole e il proprio sostegno. Personalmente sono sicuro che io e Giorgia faremo di puntata in puntata tutto il nostro meglio perché Voi Autori siate soddisfatti di noi. Voglio ringraziare pubblicamente Giorgia per avere accettato questo stimolante impegno di salpare per L’isola che non c’è . Ritengo Giorgia una poetessa di grande talento artistico che coglie negli accadimenti quotidiani le grandi verità nascoste dell’esistenza umana. Come conduttrice recepisce le più intime espressioni dell’animo, interpretandole attraverso la lettura delle liriche degli Autori con una sublime sensibilità poetica propria e in parte acquisita attraverso l’insegnamento di Emanuele Marcuccio e Luciano Domenighini. Fine dicitrice nella lettura dei testi altrui e propri dimostra attraverso le sue liriche di possedere una profonda creatività per tutto l’insieme che la circonda guidando la propria anima nel passaggio verso il raggiungimento di un alto livello di spiritualità e di conoscenza, espressione dei più terreni moti del cuore. La Direzione della Radio dopo il felice esordio ha preso la decisione che la trasmissione che va in onda ogni primo giovedì del mese, verrà replicata il terzo giovedì dello stesso mese sempre alle ore 21, pertanto coloro che non sono riusciti ad ascoltarla il 3 ottobre potranno farlo giovedì 17 ottobre alle ore 21 in Streaming www.radioitaliauno.org a livello planetario o in FM 101,205 o FM 103,150 per la sola Regione Piemonte . Buon ascolto e un caro saluto a tutti.

Giorgio Milanese

“Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…” di Emanuele Marcuccio e AAVV

Photocity Edizioni 2013

Recensione di ANNA MARIA FOLCHINI STABILE

Prima o poi incontrerò davvero il poeta Emanuele Marcuccio, lo vedrò fisicamente, prenderò coscienza del suo aspetto fisico e dirò di “averlo conosciuto”, ma sarà solo una presa d’atto, niente di più, perché, per quanto mi riguarda, già so molto del suo sentire, del suo gusto per la riflessione sui Classici, della sua ricerca poetica.
Non sarà, insomma, una novità, perché, se la conoscenza tra artisti, scrittori e poeti un tempo avveniva spesso solo grazie allo scambio di missive affidate alla precarietà dei mezzi di comunicazione e se gli incontri erano abbastanza rari, oggigiorno i nuovi sistemi informatici permettono la comunicazione continua e in tempo reale, affidando allo schermo del personal computer la conoscenza dell’altro che fa della comunicazione artistica la sua “mission”.
“Dipthycha” , raccolta poetica ideata e curata da Emanuele Marcuccio, trae il suo titolo da una parola antica che ha in sé l’idea del dono e del doppio, è una raccolta “colta” di liriche del poeta Marcuccio e di altri Autori che hanno tema ispiratore simile e che i poeti che si corrispondono attraverso internet, reciprocamente mettono in comune e quasi si donano e scambiano, in un confronto di sentimenti e di sentire, di parole e di idee, di anime e di cuori.
Spesso, quando leggo le poesie di altri autori che cantano un tema a me caro, io stessa che pure scrivo poesia, sono molto colpita da come altri sviluppano e “vedono” ciò che anche io vedo.
Ecco perché leggere questa raccolta di liriche mi ha affascinata e non solo per i nomi autorevoli che cantano l’uomo e il suo mondo, ma anche per la capacità del poeta Emanuele Marcuccio di correre come sempre – e come gli è naturalmente congeniale – sulle ali della poesia e di saperla ritrovare ovunque anche sulla trasparenza di uno schermo di computer che si fa taccuino per parlare di poesia.

ANNA MARIA FOLCHINI STABILE

TITOLO: Dipthycha
SOTTOTITOLO: Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…
AUTORE: Emanuele Marcuccio e AA.VV.
CURATORE: Emanuele Marcuccio
PREFAZIONE: Cinzia Tianetti
POSTFAZIONE: Alessio Patti
EDITORE: Photocity Edizioni
GENERE: Poesia
PAGINE: 90
ISBN: 978-88-6682-474-9
COSTO: 10 €

http://ww4.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=20706

QUESTA RECENSIONE VIENE QUI PUBBLICATA PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE.
E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O PUBBLICARE LA PRESENTE RECENSIONE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTRICE.

Comunicato stampa

Photocity Edizioni ha appena pubblicato Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira… opera antologica creata e curata dal poeta palermitano Emanuele Marcuccio, ivi presente con ventuno titoli.

Cinzia Tianetti nella prefazione scrive: «Il realizzato progetto antologico si compone di ventuno dittici, quadri in cui si profilano sullo scenario di un tema comune due poesie che si riscontrano in uno sposalizio che, nella loro pur sempre autonoma originalità, li rende rispondenti. È un’intuizione quella dell’ideatore fortemente moderna ma alla luce di un percorso formativo che da sempre partorisce l’artista nella storia, che non può allontanarlo da quel che è un processo che ha il senso radicato della filiazione».

Lo stesso curatore, Marcuccio, in riferimento al titolo scelto per questa pubblicazione ha osservato: «Si è scelto un titolo rapido (Dipthycha), di derivazione latina e che dia subito l’idea del contenuto dell’opera: dittici poetici. Ogni autore ha scritto la propria poesia, anche in tempi diversi, non c’è stata alcuna collaborazione, c’è solo ogni volta il tema comune, ecco perché dittici e non duetti o poesie a quattro mani.»

 

Nell’antologia figurano le poesie dei seguenti autori: Emanuele Marcuccio, Silvia Calzolari, Donatella Calzari, Giorgia Catalano, Maria Rita Massetti, Raffaella Amoruso, Monica Fantaci, Rosa Cassese, Rosalba Di Vona, Lorenzo Spurio, Giovanna Nives Sinigaglia, Michela Tarquini e Francesco Arena.

Dipthycha_cover_frontTITOLO: Dipthycha
SOTTOTITOLO: Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira…
AUTORE: Emanuele Marcuccio e AA.VV.
CURATORE: Emanuele Marcuccio
PREFAZIONE: Cinzia Tianetti
POSTFAZIONE: Alessio Patti
EDITORE: Photocity Edizioni
GENERE: Poesia
PAGINE: 90
ISBN: 978-88-6682-474-9
COSTO: 10 €

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E’ in libreria  ” DIPTHYCHA4 ” di AA.VV

Dopo poco più di un lustro dalla pubblicazione di Dipthycha 3(ritardo causato anche dalla pandemia del Covid-19), il grande progetto poetico ideato e avviato nel 2013, giunge al suo quarto volume; “Dipthycha”è anche il titolo del progetto, che il curatore ha ricavato dall’originale termine latino diptycha (–orum), con contaminazione in chiave moderna e riadattamento del dittico –la tavoletta cerata in uso presso gli antichi Romani per scrivervi con lo stilo –in chiave poetica. L’opera è composta da dittici, definiti dal curatore “a due voci” ovvero “una composizione di due poesie scritte da due diversi autori, indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”. L’interno include anche alcuni saggi brevi di Lucia Bonanni.

 

Autore: AA.VV

Genere: Sabbia – Critica Letteraria

Formato: A5

ISBN: 9791280831064

23.12.2022 , 310p., brossura 

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

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CANTO PER GRETA

Collana Indaco – Poesia
Giusy Tolomeo

Attraversare il deserto del dolore per riuscire a far fiorire una nuova parola per sanare la cesura terribile della morte e tenere viva la memoria di Greta: esce “Canto per Greta” di Giusy Tolomeo. Il canto si trasforma in un inno alla vita e la sua lettura lascia storditi per la consapevolezza del travaglio e della difficoltà dell’autrice di parlare della morte e contemporaneamente esaltare la bellezza della vita

18.7.2023, 66 p., brossura

ISBN 9791280831200

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ABBRACCIAMI (preghiere)

Abbracciami
(preghiere)

Collana Luce – Spirituale
Giusy Tolomeo

Curatore: Ilaria Celestini
Prefazione: Ilaria Celestini
Postfazione: Teocleziano Degli Ugonotti
Direttore di Collana: Ilaria Celestini
1.10.2017, 134 p., brossura

ISBN 978-88-85566-07-1

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Una raccolta breve, di grande intensità, ricca di emozioni autentiche che esprimono il cammino di un’anima in ricerca che si protende verso il proprio Creatore, cercando il Padre, origine, destino e senso ultimo di tutte le cose.

Parole che narrano il dolore, la speranza, l’anelito verso una dimensione trascendente che offra sostegno e significato alle umane vicende; versi eleganti che restano nella memoria; Giusy Tolomeo apre il proprio cuore a Cristo, a Dio Padre Onnipotente, allo Spirito Santo e a Maria, Madre delle Madri e con la poesia si fa portavoce delle mille grida indicibili che stanno nascoste nelle viscere del genere umano: nella sua visione, nessuno è maestro, se non l’Unico che si è chinato sulle nostre fragilità e le ha accolte, servite, amate, abbracciate. A ciascuno di noi la libertà di cercarLo.

(DALLA PREFAZIONE DI ILARIA CELESTINI)

È un viaggio mistico maturato nel tempo, misurato dalle innumerevoli circostanze, vissute nel corso della propria esistenza. Giusy Tolomeo le ha custodite in queste pagine d’avorio e cesellate con preziose elevazioni di spiritualità egregia.

Di grande forza mistica è giunta a una meditata considerazione: il dover, prima o poi, espandere la sua inclinazione al mondo spirituale con la preghiera, attingendo da una radiosa dimensione interiore che da sempre le appartiene.

“Nuda” dinanzi al mondo mostra a tutti la sapienza delle virtù e la tenacia nelle debolezze. Si crea perciò un’empatia profonda con il lettore, che riconosce nella Poetessa un ruolo di guida e di autentica testimonianza ascetica, abbracciando un inconsapevole compito nel lasciare a noi un chiaro messaggio.

(DALLA POSTFAZIONE DI TEOCLEZIANO DEGLI UGONOTTI)

QUANDO I BAMBINI SOGNANO

Filastrocche

Collana Cinabro – Visual  | Bambini
Giusy Tolomeo

25.10.2016, 184 p. illustrate, filo refe
Curatore: Anna Maria Folchini Stabile
Prefazione: Annamaria Stroppiana Dalzini
ISBN: 978-88-98643-74-5

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Avanti bambini… entrate… accomodatevi…
Ci sono poltrone, comode sedie e, per chi vuole stendersi a terra, tappeti e cuscini morbidissimi!!!
Ah, per favore… toglietevi le scarpe.
Vengano avanti anche le mamme, i papà, i nonni e i fratelli grandi! C’è posto per tutti…
Voglio parlarvi del regalo che vi ha fatto Giusy.
Chi è Giusy… chi è Giusy?… Calma! Ora ve la presento: è una dolce signora che ama tutti i bambini del mondo, ama voi, quelli che non conosce e, pensate, anche quelli che vivono dove c’è la guerra. A loro ha già fatto un regalo speciale: “Le stagioni di Atma”. A voi regala: “Quando i bambini sognano”.
Su, prendete il regalo, coraggio, non abbiate paura. Toccatelo, annusatelo. Anche se lo sporcate un pochino, non fa niente, basta non esagerare!
Ora aprite la porta, oops, volevo dire “la copertina”… entrate in punta di piedi in questo mondo fatato e… iniziate il viaggio.
Sentite profumi di fiori? Canti melodiosi di uccelli? Vedete maialini, farfalle, pesciolini, luna e stelle?
Siete stanchi, avete sonno? Ci sono le ninne nanne!
E poi amici, conchiglie, draghi e stelle marine! Trenini, prosciutti e salami! E quando siete tristi o avete paura, morbide braccia che vi accolgono!
Volete volare sulle ali della fantasia? Troverete il modo di farlo… c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Queste filastrocche accarezzano, cullano, istruiscono, educano, fanno sentire bene.
Fortunati quei bambini a cui verranno lette con amore dai grandi: è nutrimento pari al latte materno.
Buona avventura!!!

(Dalla Prefazione di Annamaria Stroppiana Dalzini)

LE STAGIONI DI ATMA

Collana Cinabro – Visual | Cultura e Società
Giusy Tolomeo

14.9.2015, 116 p., brossura
Curatore: Anna Maria Folchini Stabile
Prefazione: Giorgio Grasso
ISBN 978-88-98643-42-4

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Questo DIARIO POETICO di Giusy Tolomeo, nella sua poliedrica profondità, è quanto di più dolce e forte un poeta possa scrivere su un argomento drammatico come la guerra, soprattutto se si tratta di una guerra intrisa del sangue di tanti bambini innocenti. La poetessa inizia il suo canto con un’affermazione: “I bambini di Atma non hanno le scarpe…” per concludere che, una volta sterminati, essi se ne andranno assieme al silenzio della notte con scarpe leggere, scarpe di vento, le stesse che riusciranno a portarli lontano dal dolore: “Se ne vanno nel silenzio della notte come un lieve sussurro inespresso, come pianto infinito di stelle”. E, mentre si legge la devastazione di una terra simile a un paradiso, si susseguono immagini drammatiche che lasciano, però, aperto un varco alla speranza. La morte e la vita sono i temi dominanti di questo libro unico nel suo genere, quasi a voler dimostrare che il Bene vince sempre sul Male, che una carezza vale più di tante ferite subite nel corpo e nell’anima. La poetessa, in un susseguirsi di assonanze cariche di vissuto, si muove tra gli ulivi d’argento, gli stessi della terra che l’hanno vista bambina correre per sentieri profumati di gelsomini e che hanno creato nella sua anima una nicchia dove cercare ristoro. Così nel “Bambino di schiuma” fa parlare una mamma che cullando il suo bambino canta: “Dormi, bambino, il tramonto è lontano/chiudi i begli occhi ora pian piano/Tu non temere il silenzio profondo/a te canterò di un nuovo mondo…”.

Dalla Prefazione di Giorgio Grasso

DILLO A TE SOLA

Collana Indaco – Poesia
Giusy Tolomeo

4.9.2015, 136 p., brossura
Curatore: Emanuele Marcuccio
Prefazione: Emanuele Marcuccio
Postfazione: Luciano Domenighini
Quarta di copertina: Francesca Luzzio
Direttore Collana: Marzia Carocci
ISBN 978-88-98643-41-7

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La siciliana Giusy Tolomeo, scrittrice e poetessa: è autrice di due romanzi (Dune, del 1994 e tuttora inedito; Il giovane Siddharta, pubblicato nel 1998 con il gruppo Edicom) e di una raccolta di poesie, Davide e Betsabea (Albatros, 2012); ritorna qui con una seconda silloge, Dillo a te sola, una raccolta di poesie d’amore, dove questo tema viene affrontato per ben centouno titoli e in tutte le più varie sfaccettature, senza mai giungere a una connotazione specificatamente di poesia erotica. In queste liriche l’amato, come ci avverte in dedica la stessa poetessa, viene idealizzato (da cui il titolo dell’intera raccolta) assumendo caratteristiche superumane, quasi divine: “All’Uomo che venne/ In sembianze diverse/ Perché io lo amassi/ Al di fuori del Tempo/ Al di là dello spazio.”
Da notare il maiuscolo all’inizio di ogni verso, non solo in questa dedica ma in tutte le poesie della raccolta, come se la poetessa volesse sottolineare l’importanza di ogni singolo verso, come di un mondo a parte, dove ama rifugiarsi. La scrittura in versi, quasi quotidiana e per poco più di un anno, come possiamo notare dalla data in calce ad ogni singola lirica.Dalla Prefazione di Emanuele MarcuccioCentouno liriche che si leggono tutte d’un fiato, come una sola lunghissima, ininterrotta composizione poetica, nella luce, nell’aria di un sentimento vitale, in un amoroso, gioioso flusso di pensiero.Dalla Postfazione di Luciano DomenighiniQuasi un diario poetico che, nel succedersi progressivo dei giorni, esplica il variegante dipanarsi del sentire e del vivere l’amore per un lui, ora tangibile realtà, ora sogno e chimera. I versi talvolta sembrano esprimere l’ancestrale ed adolescente input all’amore che, nel suo primo apparire nell’anima, cerca sinfonica rispondenza per raggiungere la pienezza dell’io. In tale ricerca, la complicità degli elementi della natura che ridono o piangono insieme a lei, spesso in un consustanziale sentire o panica sintesi che innalza il desiderio dell’io a cosmica condivisione.

Il linguaggio poetico insieme nitido ed etereo, analogico o comparativo è adeguato alla proposizione verbale dell’ispirazione che trova nel coinvolgimento simbiotico della natura, lo strumento più idoneo all’espressione del possesso o dell’aspirazione all’oggetto del desiderio e nello stesso tempo, ad una sua mitica trasfigurazione. A tale esito, nello scorrere fluente e libero dei versi,concorrono anche le numerose occorrenze di amare/amore e le frequenti anafore, che marcano con il ripetersi a inizio verso delle parole, le coinvolgenti sensazioni ed emozioni della poetessa.

Dalla Quarta di Copertina di Francesca Luzzio

Emanuele Marcuccio

ANIMA DI POESIA

 

Collana Indaco – Poesia
Emanuele Marcuccio

27.1.2014, 80 p., brossura
ISBN 978-88-98643-08-0

TraccePerLaMeta Edizioni

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Il poeta palermitano Emanuele Marcuccio con Anima di Poesia giunge alla sua seconda silloge poetica, dopo la felice esperienza di aforista e di curatore di una ricca antologia, Dipthycha, il cui ricavato è stato destinato a una lodevole causa umanitaria in difesa della ricerca di una malattia grave, insidiosa e poco conosciuta quale è la sclerosi multipla.
Una raccolta di liriche variegate che spaziano dall’incondizionato fascino verso il mondo classico ad un nuovo e interessante formalismo dove è l’oculatezza sintattica a governare. Sfogliando Anima di Poesia, che
si compone di varie poesie di chiaro intento civile, motivate o ispirate da qualche fatto o condizione che riguarda l’uomo in quanto parte del gruppo sociale, il lettore si troverà rispecchiato in molte delle ansie del poeta, che sono quelle della nostra epoca.
Con un registro per lo più asciutto, ma sempre appropriato e propedeutico alla resa in versi della coscienza del poeta, Marcuccio con quest’opera ci affida le chiavi dello scrigno inarrivabile dell’ “anima della poesia”. Un’utopia che si realizza, grazie alla Parola.

DIPTHYCHA 2

 

Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira…

Collana Sabbia – Critica Letteraria
Emanuele Marcuccio e AA.VV

5.1.2015, 184 p., brossura
Curatore: Emanuele Marcuccio
ISBN 978-88-98643-25-7

TraccePerLaMeta Edizioni

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Negli ultimi venti-trenta anni, la critica letteraria ha iniziato ad occuparsi in maniera più frequente dell’oggetto di cui si racconta o si scrive, ossia del tema contenuto nel reticolo delle forme, narrative o poetiche che siano. Per anni, essa (di natura più sincronica), assieme alla tematologia (più diacronica, invece), è stata osteggiata e schiacciata dalla critica marxista, da una parte, e dagli strutturalisti, preoccupati che si trascurasse l’analisi del testo, dall’altra. In quest’antologia critica i temi che accomunano i dittici sono svariati: da quelli sociali e civili ai sentimenti, da quelli in cui si contemplano natura e creato a quelli pertinenti la sfera intimistico-riflessivo-filosofica. Viene indagata in queste corrispondenze, con moduli espressivo-linguistici eterogenei e personali, la memoria culturale e collettiva nel suo complesso, partendo da topoi comuni (intesi con Curtius come “unità tematiche” che hanno attraversato e unificato la letteratura occidentale), andando al di là di “distanze” e “tempo” e creando, come scrive Emanuele Marcuccio, “stupore e meraviglia”.
E non solo: per Eliot queste strutture microtestuali profonde danno il senso della tradizione, o meglio il «senso dell’atemporale come del temporale, e dell’atemporale e del temporale insieme». Si pensi al tema della caducità della vita, rappresentato dal cadere delle foglie nel Frammento qui tradotto e riportato di Mimnermo di Colofone: il concetto era già in Omero (Iliade, VII) e lo sarà in Ungaretti nella celeberrima Soldati, tanto per rimanere ad opere note e senza soffermarsi in che modo avviene la traslazione formale. Si potrebbe continuare ma, un unico esempio, dimostra che la poesia, nella sua atemporalità, tocca temi comuni agli uomini di qualunque epoca e che il poeta stesso, ancor più quello attuale, non è del tutto solitario, anzi è in verecondo contatto con chi prova o ha provato quelle sue stesse emozioni, con chi fa o ha fatto quelle sue stesse riflessioni, con chi legge o ha letto nella propria anima, con chi osserva o ha osservato il mondo con la sua stessa sensibilità. Stabilisce, scrive Luciano Domenighini, “corrispondenze anche nella solitudine” e il suo non è solo un perpetuare questi topoi ma offrirli ai lettori indicando percorsi che anche loro possono seguire, per trarsi fuori, come Dante chiede a Virgilio, “dal male e peggio”. Questi dittici vogliono esserne verifica.

FRANCESCO MARTILLOTTO